(Sesto Potere) – Cesena – 30 giugno 2022 – La notte scorsa all’ippodromo del Savio di Cesena, alla sesta corsa del programma di avvio della  stagione ippica 2022, è andata in scena la tragica morte di un cavallo che dopo alcune centinaia di metri di corsa si è accasciato a terra senza più rialzarsi. In pista sono subito accorsi i sanitari che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’animale.

L’associazione animalista ‘Basta delfinari’ attraverso un post su Facebook commenta così: “Il cuore a mille, una folle corsa, poi Carabela si accascia a terra e muore. Ieri sera all’ippodromo Savio di Cesena si è assistito all’ennesima morte annunciata. La cavalla aveva solo 4 anni ed era stata obbligata, come gli altri, a concorrere al premio Varenne, una gara di ippica. Un anno fa, sempre a Cesena, era toccato a Alleluia LZ, ucciso da un aneurisma dopo essere stato costretto a partecipare a ben 114 corse in 5 anni. Cavalli costretti a correre superando ogni limite, trattati come macchine da corsa. I loro conduttori, non a caso, si chiamano driver: piloti che devono portare a folle velocità la macchina per vincere. E quando caldo, stress e fatica si uniscono, la tragedia è dietro l’angolo. Per l’ennesima attività, non chiamiamola sport, che sfrutta individui che, se potessero, sceglierebbero semplicemente di essere liberi”.

Sul caso intervengono anche Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi, co-portavoce di Europa Verde Forlì-Cesena, che con una nota affermano: “La notizia della morte della giovane cavalla Carabela durante il Gran Premio all’Ippodromo di Cesena ci rattrista enormemente. Speriamo si decida di procedere con una autopsia per capirne le cause e per evitare altri casi.  Viste le temperature di questi giorni, se la causa fosse il caldo eccessivo si dovrebbero prevedere rinvii delle gare quando il clima non le consente.  Occorre prevedere ogni misura affinché gli animali non soffrano a causa di questa attività”.