(Sesto Potere) – Meldola – 10 febbraio- Oggi 10 febbraio ricorre il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 con legge della Repubblica Italiana per conservare la memoria dell’esodo istriano, giuliano e dalmata, di tutte le vittime delle foibe e dei complessi avvenimenti che hanno riguardato il confine orientale nel Novecento, in particolare durante e dopo la Seconda Guerra mondiale .
Il Sindaco di Meldola Roberto Cavallucci e l’Assessore alla cultura Michele Drudi hanno incontrato presso la sede municipale, per un momento di commemorazione, il nostro concittadino Bruno Stipcevich, nato nel 1939 a Zara, città dalmata che fece parte del Regno d’Italia dal 1920 fino al 1947, e che a seguito della conclusione della Seconda Guerra mondiale e del Trattato di pace di Parigi fu assegnata alla Jugoslavia.

Il 20 ottobre del 1957 Stipcevich dovette lasciare insieme ai genitori la sua città per raggiungere Trieste e poi essere spostato in un campo profughi a Laterina, in provincia di Arezzo, dove visse in condizioni molto difficili, fino a quando, grazie a una zia che risiedeva a Meldola, arrivò nella nostra città, dove è riuscito a costruire la propria famiglia e una nuova vita.
Da tempo Stipcevich è impegnato per portare, con la propria testimonianza, un contributo alla conoscenza dell’esodo dei dalmati e alla conservazione della memoria di un periodo storico drammatico per il nostro paese e per i paesi a noi vicini, con i quali oggi viviamo in pace e buone relazioni. Furono anni terribili, nati da una guerra criminale e da un’ideologia che distruggeva la dignità umana, riducendo intere comunità e nazioni a razze inferiori.
Ricordare il tributo di morti e profughi, le ingiustizie e i crimini, le vendette e le sanguinose rese dei conti, il dolore subito dalle varie parti in causa, deve servire non ad alimentare vecchie o nuove contrapposizioni, ma per lanciare un messaggio chiaro: mai più guerre né soprusi tra i popoli d’Europa!