(Sesto Potere) – Bologna – 14 marzo 2022 – L’allarme del Presidente dell’ ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) EMILIA Area Centro (aree Bologna, Ferrara e Modena), Leonardo Fornaciari, ha lanciato un preciso allarme sulle pagine delle principali testate locali.

“L’aumento del costo dell’energia e dei carburanti e la conseguente impennata dei prezzi dei derivati nei materiali da costruzione (acciaio, rame tubazioni, bitumi, isolanti etc.) stanno avendo pesantissime ripercussioni sul mercato dell’edilizia. E consideriamo che già dalla seconda parte del 2020, come è sotto gli occhi di tutti, i prezzi dei materiali e dell’energia hanno registrato un’impennata eccezionale ANCE lo sta denunciando da tempo”: si legge in una nota dell’Associazione nazionale costruttori edili EMILIA Area Centro.

“Pensiamo alle aziende che si sono aggiudicate lavori prima dell’eccezionale impennata dei costi – rimarca nel comunicato Fornaciari -. Pensiamo alle aziende che hanno concluso accordi quadro per i quali non era prevista alcuna clausola di revisione: com’è pensabile che le Imprese possano lavorare per lo Stato con i prezzi del 2020, quando gli stessi hanno subito aumenti di un ordine di grandezza variabile fra l’80% e il 160%, vedi, ad esempio, i prezzi del ferro per cemento armato e dell’acciaio? Con queste premesse – e questi prezzi – come si potranno mai affrontare le sfide dell’ammodernamento delle infrastrutture del nostro paese e dell’efficientamento del nostro patrimonio immobiliare pubblico? Come sarà possibile rispondere al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?”.

“Se i progetti del PNRR che andranno in gara nei prossimi mesi verranno redatti con delle basi d’asta che non tengono conto dei prezzi di mercato reali, si assisterà a un rallentamento o, peggio, ad un fermo delle opere pubbliche da realizzare. Le Imprese serie, strutturate, affidabili e qualificate non possono lavorare sottocosto!”: aggiunge nella nota il Presidente dell’ANCE EMILIA Area Centro.

“Se non cambieranno le cose, con gli attuali prezzi si arriverà al fermo delle opere. Per questa ragione anche il Prezzario della Regione Emilia-Romagna dovrà necessariamente essere adeguato al nuovo livello dei costi dei materiali”: conclude Leonardo Fornaciari.