(Sesto Potere) – Roma – 15 aprile 2022 – Nel mese di marzo 2022, l’Istat stima oggi che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,0% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente); la stima preliminare era +6,7%.

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta anche questo mese prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, la cui crescita passa da +45,9% di febbraio a +50,9%.

Il rialzo dell’inflazione al 6,5% a marzo rappresenta per il Codacons una “mazzata” per gli italiani e i forti rincari dei prezzi al dettaglio impoveriranno una fetta di popolazione con conseguenze pesanti per l’economia del nostro paese.

L’associazione dei consumatori commenta così i dati Istat e stima una maggiore spesa fino a +2.594 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi.

“Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – L’inflazione al 6,5%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +1.997 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.674 euro annui per un nucleo con due figli”.

“Il caro-prezzi si farà sentire anche sulla Pasqua degli italiani, con le famiglie che per il tradizionale pranzo di domenica dovranno mettere in conto una maggiore spesa di oltre 100 milioni di euro solo per l’acquisto dei generi alimentari – denuncia il presidente Rienzi – Sono infatti in forte salita i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti legati al pranzo di Pasqua, con la farina, il burro, l’olio, la pasta, il pesce e la verdura che registrano aumenti a due cifre su base annua”.