(Sesto Potere) – Bologna – 9 febbraio 2022 – Domani giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti Comuni italiani, anche in Emilia-Romagna, spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità come forma di protesta e sensibilizzazione del problema “caro-bollette”.

Un’ iniziativa lanciata dal sindaco di Cento, nel Ferrarese. E subito accolta da Anci Emilia-Romagna. In regione  il primo cittadino di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha annunciato che oscurerà per mezz’ora le luci del Ponte di Calatrava. A Bologna luci spente temporaneamente anche al monumento del Nettuno ed a Palazzo Re Enzo.  Imola oscurerà la facciata del Palazzo del Municipio. In Romagna  Tra questi, a Lugo, luce spenta al monumento dedicato a Francesco Baracca. Ed anche Cervia ha annunciato di aver aderito alla simbolica protesta. Così come il sindaco di Bertinoro Gessica Allegni che ha annunciato di aderire alla protesta di Anci contro i rincari energetici.

Lugo: piazza principale

Un’austerity programmata e temporanea per sensibilizzare il governo a intervenire sul problema dell’impennata dei costi dell’energia che interessa cittadini come enti locali.

Altri sindaci dell’Emilia-Romagna – tra i quali: Michele de Pascale per Ravenna, Gian Luca Zattini per Forlì e Daniele Bassi, per Massa Lombarda – hanno inviato una lettera ai parlamentari eletti in regione con una richiesta di aiuto sollecitando un intervento sui rincari delle bollette.

“L’incremento dei prezzi di energia, gas e materie prime è un problema da affrontare subito, senza indugi, con misure concrete volte a controbilanciare i rincari a carico di famiglie e imprese, per dare fiato alla ripartenza e stimolare i consumi. Come sindaco, ho sottoscritto con convinzione la lettera promossa dall’Anci e rivolta ai parlamentari della nostra regione”: ha detto il sindaco di Forlì Zattini.

Il presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, parla apertamente di rischi a cui “si va incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi”.

L’Anci stima per le amministrazioni comunali di tutta Italia un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro.

“Non vorremmo ritrovarci – conclude Decaro – ancora una volta a dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio e erogare servizi ai cittadini”.