(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 8 febbraio 2022 – Un considerevole finanziamento quinquennale della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, del valore complessivo di quasi 200mila euro per la prima annualità, sosterrà il lavoro di due ricercatori dell’IRCCS reggiano.
Una parte va al professor Stefano Luminari che ha meritato un grant quinquennale del valore, per il primo anno, di 125mila euro. Obiettivo del progetto è studiare se sia possibile modificare il modo con cui oggi si valuta e stima la prognosi dei pazienti con Linfoma di Hodgkin. A questo scopo il gruppo di ricerca si servirà di tecniche innovative di biologia molecolare nell’analisi dei tessuti e del plasma dei pazienti e inoltre saranno applicate analisi radiomiche agli esami di diagnostica per immagini come ad esempio la Pet.
L’altra parte della somma va alla dottoressa Valentina Sancisi, biologa del Laboratorio di Ricerca Traslazionale, che si è aggiudicata un grant quinquennale del valore, per la prima annualità, di 72mila euro. Lo studio della dottoressa Sancisi
sarà dedicato all’identificazione e caratterizzazione di un nuovo bersaglio terapeutico nel tumore del polmone.
L’IRCCS reggiano si conferma protagonista della ricerca in ambito oncologico a livello regionale e nazionale. L’importante finanziamento, che è stato assegnato per i due progetti nell’ambito del bando “Investigator Grant 2021”, coprirà i costi di materiali di consumo e di personale dedicato alle ricerche.
IL PROGETTO DI STEFANO LUMINARI
Lo studio coordinato dal professor Luminari ha lo scopo di identificare nuovi fattori prognostici per il linfoma di Hodgkin ottenuti da esami comunemente eseguiti dai pazienti come l’esame istologico, il prelievo di sangue e la Pet, ma applicando a essi tecnologie più avanzate. “In un’attività del progetto – illustra il professore – si studierà anche l’effetto della vitamina D sulle cellule tumorali, per spiegare il possibile ruolo di questa molecola sull’aggressività della malattia. L’impostazione generale del progetto di ricerca è un modello replicabile in altre malattie proliferative in studio attualmente nel nostro IRCCS di Reggio Emilia”.
Potenziali ricadute cliniche
Scopo ultimo dello studio è identificare strumenti adatti a predire l’andamento della malattia in maniera accurata, come presupposto per sviluppare terapia di maggiore precisione. Ciò dovrebbe aumentare l’efficacia dei trattamenti nei pazienti con malattia aggressiva e rendere più tollerabili le terapie nei pazienti con malattia meno aggressiva, ottimizzando le cure e migliorando la qualità di vita.
IL PROGETTO DI VALENTINA SANCISI

Dal progetto di ricerca presentato dalla dottoressa Sancisi emergono prospettive nuove per il trattamento dei pazienti. “Il tumore del polmone – spiega la ricercatrice – è una malattia difficile da curare. Nel nostro laboratorio abbiamo identificato un gene, EGLN1, che potrebbe costituire un nuovo bersaglio terapeutico per questa malattia. L’obiettivo del nostro studio è capire il ruolo di questo gene nel tumore del polmone e valutare la possibilità di utilizzare come farmaci anti tumorali degli inibitori farmacologici di EGLN1 che sono già in uso sperimentale per altre malattie, come per esempio l’anemia”. Al termine del periodo di ricerca sostenuto dal grant, si auspica di capire se quei composti già impiegati per altri scopi possano essere utili contro il tumore da soli o in combinazione con altri agenti.
Potenziali ricadute cliniche
Scopo ultimo della ricerca è sviluppare farmaci sempre più efficaci e mirati a ciascun paziente. Nello specifico, i risultati di questo importante progetto, se ulteriormente confermati, potrebbero portare all’introduzione di un nuovo farmaco per il trattamento del tumore del polmone