(Sesto Potere) – Roma – 22 febbraio 2022 – Il 31 gennaio si è chiusa la stagione venatoria 2021/2022. E l’ Enpa commenta: “Purtroppo, però, non cessano gli escamotage per consentire al popolo delle doppiette di imbracciare comunque i fucili, complici le regioni che violano la legge nazionale 157 del 1992, le sentenze di Tar e Corte Costituzionale e i pareri scientifici”. 

“Neanche gli incendi devastanti che hanno ucciso milioni di animali e devastato habitat di fondamentale importanza per la biodiversità hanno indotto le regioni a fermare la caccia o a posticiparne l’apertura. Come ogni anno Enpa, con le associazioni ambientaliste e animaliste, è dovuta intervenire per fermare questo scempio”: si legge in una nota dell’Enpa.

“Maglia nera” per Veneto, Toscana, Marche, Sardegna, Sicilia e Abruzzo: in queste regioni l’Enpa riferisce di essere “stati costretta a presentare numerosi ricorsi al Tar”.
Record negativi anche per Lombardia, Liguria, Campania e Calabria: “bocciate dai Tar regionali per aver consentito calendari illegittimi, calpestando le indicazioni del Ministero dell’Ambiente, dell’Ispra e dell’Unione Europea, in particolare per la tortora, specie in gravissimo declino numerico”: aggiunge l’Enpa. 

“Ogni anno – continua Enpa – mentre la crisi del Pianeta, con i cambiamenti climatici, la cementificazione, l’inquinamento e la distruzione degli habitat, avanza, regioni e politici elargiscono favori alla caccia, alimentati dall’allarmismo sulla fauna selvatica, con concessioni palesemente illegittime e fotocopia di quelle già bocciate dalla Giustizia, il tutto per non perdere una manciata di consensi. Ci auguriamo che amministratori e funzionari paghino finalmente di tasca loro gli abusi perpetrati nel corso degli anni”. 

L’Enpa, per concludere, invita le istituzioni: “a rispettare la legge nazionale 157 del 1992, mai applicata nella sua interezza ma che il fronte pro caccia vorrebbe stravolgere, cominciando dalla gestione faunistica, attualmente caratterizzata dallo sparo libero e svuotata dei contenuti scientifici e priva di metodi ecologici.”