(Sesto Potere) – Bologna, 7 giugno 2022 – I muri esterni e le vetrate della sede dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Bologna, in via Via Zaccherini Alvisi, sono stati imbrattati nella notte da ignoti con scritte anti-vaccino tracciate con vernice rossa.

L’Ordine dei Medici ha condannato il gesto ed ha sporto denuncia per individuare i responsabili.

All’Ordine dei Medici di Bologna, la solidarietà del sindaco Matteo Lepore che ha scritto: “Un atto vandalico e intimidatorio che condanniamo con fermezza. All’Ordine dei medici e al presidente Luigi Bagnoli vanno la nostra piena solidarietà e vicinanza. A loro rinnovo il vivo sentimento di  riconoscenza dei bolognesi per il prezioso lavoro quotidiano e per l’impegno straordinario profuso, insieme a tutto il personale sanitario, in questi anni di pandemia. Auspichiamo vengano presto individuati i responsabili”.

Un messaggio di solidarietà all’Ordine dei Medici anche da parte del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che nella sua pagina social scrive: “Massima solidarietà a chi da anni combatte in prima linea contro il virus, ferma condanna nei confronti di chi sa solo insultare e imbrattare. Vergogna!”.

Totale e piena solidarietà all’Ordine dei Medici di Bologna, la cui sede è stata oggetto di atti vandalici, anche da parte di Galeazzo Bignami , deputato FDI, Marco Lisei capogruppo FDI Regione Emilia Romagna e Francesco Sassone, capogruppo FDI Consiglio Comunale di Bologna, che in una nota scrivono: “Condanniamo senza se e senza ma ogni atto contrario alla legge perché il dissenso, giusto o sbagliato che sia, va sempre manifestato nel rispetto dei luoghi e delle persone. Siamo convinti che quanto accaduto sia uno dei deprecabili effetti delle scelte fatte dal Governo dei Migliori, politiche sanitarie che si sono rivelate scarsamente efficaci al fine del contenimento della pandemia ed in molti casi divisive, in particolare è da censurare la scelta di scaricare sugli ordini professionali decisioni che sarebbero dovute essere prerogativa dello Stato, mettendo così i medici in grande difficoltà in difficoltà, alimentando divisioni al loro interno che hanno impedito un sereno dibattito che avrebbe certamente portato a risultati migliori”.