(Sesto Potere) – Bologna – 11 luglio 2022 – Mattia Santori, consigliere comunale di Bologna con delega al Turismo e alle Politiche giovanili (in quota Dem) e storico leader delle ‘Sardine’ (nella foto in alto) ha dichiarato nella sua pagina social di aver avviato una coltivazione ‘casalinga’ di cannabis: “La settimana scorsa ho raccolto la mia prima coltivazione indoor. Tre piantine che coprono il fabbisogno di un anno. 60 grammi di cannabis ottenuti con due mesi di passione, cura e costanza”.

“La cannabis ha effetti terapeutici, rilassanti e psicotropi – ha spiegato Mattia Santori – . Come tante altre sostanze legali. I consumatori di cannabis in Italia sono 6 milioni. Ma al momento chi come me tenta di scappare dal monopolio del mercato nero rischia fino a 6 anni di carcere, perché per l’art. 73 del testo unico sugli stupefacenti l’autocoltivazione domestica è paragonabile allo spaccio… Questa è l’ipocrisia della nostra società… Questa è l’ingiustizia che si cela dietro allo slogan “Droga Zero” tanto caro alla Lega. Per fortuna le leggi non le fanno gli elettori della Lega ma le fa il Parlamento. E il Parlamento in questi giorni sta discutendo il disegno di legge Magi sulla coltivazione domestica, che (consentirebbe la coltivazione fino a un massimo di 4 piante per uso personale, ndr) finalmente smette di criminalizzare chi criminale non è. Non è più tempo per nascondersi, è tempo di rivendicare la nostra dignità. Ora ci chiamate fattoni e drogati, presto vi renderete conto che siamo consumatori virtuosi e responsabili.”

galeazzo bignami

Queste affermazioni hanno innescato dure critiche politiche.

Il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami – sempre con un post via Facebook – comunica che “Sarei sorpreso se le Autorità competenti non avessero già preso i provvedimenti dovuti. Nel dubbio, ritengo doveroso nel mio ruolo di parlamentare segnalare loro quanto dichiarato dalla sardina Mattia Santori. O la legge è meno uguale per alcuni? Che dite, ho fatto bene?”, allegando la foto di un esposto presentato quattro ore fa contestualmente a Prefettura e Procura di Bologna.

Una decisione che ha fatto incassare a Bignami il plauso del consigliere regionale Emilia-Romagna di FdI Marco Lisei.

Anche il deputato reggiano di Fratelli d’Italia e avvocato Gianluca Vinci ha comunicato con un video di aver segnalato alla Prefettura di Bologna il leader delle ‘Sardine’ affinché venga “sanzionato ai sensi dell’art 75 DPR 309/90” ricordando: “la legge vale anche per Mattia Sartori“.

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha commentato all’Ansa: “Mattia finora ha lavorato bene. Spero che non voglia sprecare tutto. È un consigliere comunale con delega, quindi sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni” aggiungendo: “C’è poi una proposta di legge in discussione alla Camera che introduce elementi di novità rispetto alla coltivazione della cannabis in casa. Credo che dobbiamo attenerci a questo percorso, senza strappi. Sono perché la legge sia rispettata anche quando la si vuole cambiare”.

Da parte sua Mattia Santori replica pubblicando il suo intervento integrale da pronunciare in consiglio comunale, dove, di fatto, rivendica il la scelta di coltivare cannabis in ambito domestico come elemento di una battaglia di progresso: “Ve lo chiedo per favore: denunciatemi. Fatelo, perché denunciando me denuncerete un sistema che oggi paragona un piccolo consumatore, peraltro virtuoso, a un pericoloso narcotrafficante. Denunciatemi, perché è giusto che la gente sappia che un coltivatore che toglie 600 euro alla criminalità organizzata per la legge italiana rischia fino a 6 anni di carcere. Denunciate me, perché così denuncerete uno Stato che obbliga 6 milioni di consumatori di cannabis ad uso terapeutico e ricreativo a rivolgersi al mercato nero. Denunciate me, perché così paleserete la posizione antiscientifica di Salvini e dei vostri leader nazionali, che nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità continuano a propinare il mito delle “droghe-che-sono-tutte-uguali”. Denunciate me, così denuncerete un dibattito politico che ancora oggi è schiavo di posizioni ideologiche, mentre i ragazzini si suicidano, i SERT e i SERD si riempiono e i pazienti non riescono a curarsi. Denunciatemi pure, perché tra qualche anno, quando finalmente la normativa darà il giusto nome alle cose, si scoprirà chi era progressista e chi era conservatore. Denunciatemi, perché così facendo dichiarerete guerra a 100.000 autocoltivatori e consumatori responsabili, che da anni cercano rappresentanza ma dalla politica ricevono solo criminalizzazione”.