(Sesto Potere) – Bologna – 21 marzo 2023 – Con la decisione presa dall’Unione europea di introdurre il divieto di vendita di nuove vetture a motore termico si delinea una profonda modifica del mercato dell’auto, oggi caratterizzato da una contenuta presenza di auto elettriche.

Dall’analisi dei dati effettuata da Confartigianato Emilia-Romagna sulle immatricolazioni forniti dall’Aci, nel 2021 in Emilia-Romagna le autovetture nuove ibride (a benzina o gasolio) rappresentano complessivamente il 29,9% del mercato delle prime iscrizioni. La quota è superiore di 27,1 punti rispetto a 5 anni prima (era il 2,8% nel 2016), e posiziona questa categoria subito dietro alle auto a benzina (30% delle nuove immatricolazioni) e prima di quelle a diesel (22%). Le prime iscrizioni di vetture elettriche sono più contenute, il 3,8% del totale, tuttavia in aumento rispetto al 0,1% del 2016.

La mobilità sta rapidamente cambiando grazie all’apporto di queste auto sempre più attente all’impatto ambientale. Nel 2021 si contano 3.433 auto ad alimentazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti in Emilia-Romagna, 6,7 volte le 510 del 2016, che pone la nostra regione al quinto posto in Italia per diffusione di questa tipologia di autoveicoli.

Le province con la maggior diffusione di auto elettriche e ibride sono Bologna con 5.042 auto ogni 100mila circolanti, Modena con 3.584 auto ogni 100mila circolanti, Reggio Emilia con 3.360 auto ogni 100mila circolanti, Parma con 3.155 e Piacenza con 2.870 auto elettriche e ibride.

La provincia con la maggior diffusione di auto elettriche e ibride in Emilia-Romagna, dunque, è Bologna con 5.042 auto ogni 100mila circolanti – che vanta un parco auto complessivo di 31.425 autovetture tra tecnologia ibrida ed elettrica (il sesto più elevato in Italia).

A seguire la nota del Centro studi Confartigianato Emilia Romagna relativa al febbraio 2023

L’Unione europea conferma la traiettoria tracciata dal Green Deal con la decisione presa martedì 14 febbraio 2023 dal Parlamento europeo di introdurre il divieto di vendita, a partire dal 2035, di nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri alimentati da motori termici, diesel e benzina.

In prospettiva si delinea una profonda modifica del mercato dell’auto, oggi caratterizzato da una contenuta presenza di auto elettriche.

In Emilia-Romagna l’autoriparazione rappresenta due quinti (39,4%) dell’occupazione della filiera dell’auto, con quasi 22mila addetti che lavorano nelle 6.024 imprese attive al 31 dicembre 2022.

Il settore è caratterizzato da una elevata vocazione artigiana – sono artigiane 4 imprese su 5 (l’85,5%) – e dalla preponderanza di micro e piccole imprese, che rappresentano il 93,8% dell’occupazione del comparto.

Le criticità nella transizione green dell’autoriparazione si intrecciano con il difficile reperimento di personale qualificato.

Dall’analisi dell’ultimo rapporto annuale Excelsior di Unioncamere-Anpal si evidenzia che il 73,9% delle posizioni di meccanici artigianali e riparatori di automobili ricercati dalle micro e piccole imprese emiliano-romagnole sono difficili da ricoprire, superiore al 69,9% medio nazionale.