(Sesto Potere) – Parma – 8 febbraio 2022 – Parma Dimensione Umana (rete di 63 associazioni e realtà del territorio) ricorda che: “Viviamo nell’area più inquinata d’Europa. Parma è al 38° posto su scala europea nel tasso di mortalità da polveri sottili (PM2.5) e da 10 anni, nove volte su dieci, supera i limiti giornalieri consentiti di polveri sottili e ozono. Diversi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione fra inquinamento e la salute umana, le cui accertate pesanti conseguenze sulla collettività destano in tutti noi grande preoccupazione. Da fonti certe è emerso che non superare i limiti significa salvare dalla morte 212 persone all’anno, per questo vogliamo impegnarci per tornare a vivere in un posto sano e sicuro.”
Per questo Parma Dimensione Umana ha chiesto al sindaco Federico Pizzarotti, alla Giunta del Comune di Parma, ed al Consiglio Comunale di favorire e sostenere concretamente l’ impegno di informare e formare i cittadini su questo tema “di primaria importanza per noi e per le generazioni future”, e di promuovere proposte di elaborazione collettiva di comportamenti consapevoli e di azioni virtuose, individuali e comuni.

Ne è nata anche una raccolta firme on line (qui il link) con 38.338 sottoscrizioni.
Ed oggi anche l’ Isde – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente sottolinea l’importanza di questa battaglia ricordando che: “La pandemia da Covid 19 sembra avere rimosso tutti gli altri problemi sanitari, eppure c’è una pandemia che non ci abbandona da anni ed è quella delle morti evitabili legate alla pessima qualità dell’aria che respiriamo e in generale dell’ambiente. Durata della vita ridotta, malattie cardiache e respiratorie, diabete e cancro sono i rischi che corriamo.”
L’AEA – Agenzia europea dell’Ambiente, stima in 430.000 morti premature ogni anno l’impatto dovuto all’inquinamento atmosferico, 80-90.000 solo in Italia. Una delle peggiori pandemie in assoluto che va avanti ogni anno da anni.
E a fine gennaio l’ Isde – Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ha rilevato che: “Da più di una settimana il livello delle polveri sottili è sopra i limiti di legge, una legge che non contempla la “soglia zero”, perché anche sotto quei limiti l’effetto sulla nostra salute è nocivo. Eppure, nonostante la precaria situazione, ci si limita ad uno pseudo-blocco del traffico del tutto risibile, dal momento che toglie dalle strade solo una percentuale minima di auto. Inutile riportare i dati sulle morti correlate ad ogni aumento di 10 mcgr di PM10. Questo non sembra spaventare gli amministratori locali, né tanto meno la popolazione in generale ed in primis il primo cittadino che è primo responsabile della salute pubblica”.
“Parma potrebbe distinguersi con un grande progetto per pulire l’aria e salvare il futuro dei più giovani, ma prima bisogna sensibilizzare i cittadini e informarli sugli effetti dell’inquinamento dell’aria”: ha aggiunto l’ Isde, che infine si domanda: “Ci domandiamo perché allora per la pandemia di decessi legati a cause ambientali non si istituisca una sorta di Comitato Tecnico Scientifico interregionale guidato da una figura come quella nazionale che sta gestendo la pandemia da Covid 19. Sarebbe dovuto, visto lo stato emergenziale permanente in cui ci troviamo”.